Bitcoin e l’era degli ETF: rivoluzioni finanziarie e sfide future

Indice

Quando?

Il 10 gennaio di quest’anno, un decennio dopo la prima proposta, la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti ha approvato l’introduzione degli Exchange Traded Funds (ETF) basati su Bitcoin. Questa decisione, presa sotto la guida di Gary Gensler, segna una svolta rilevante rispetto alle politiche più conservative dei suoi predecessori e apre nuove frontiere per gli investitori, consentendo loro di partecipare al mercato delle criptovalute tramite strumenti finanziari convenzionali. Dopo questa approvazione, aziende leader nel settore della gestione degli asset, come BlackRock e Fidelity, hanno visto un’impennata di interesse che si è tradotta in raccolte record: più di 12 miliardi di dollari accumulati in meno di tre mesi, stabilendosi fra gli ETF più partecipati e con la serie maggiore di inflow positivi giornalieri della storia.

Breve Storia

Ma cosa rende Bitcoin così unico? Si tratta di una criptovaluta che, grazie alla tecnologia blockchain, può essere trasferita facilmente ma non duplicata. Questo garantisce che ogni unità di Bitcoin possa essere spesa solo una volta, assicurando così la sua scarsità e, di conseguenza, il suo valore. Bitcoin offre un metodo di trasferimento del valore economico rapido, sicuro e a costi minimi, contrapponendosi nettamente alle modalità tradizionali di trasferimento finanziario che sono spesso lente, costose e limitate da orari e giorni lavorativi.

L’introduzione degli ETF Bitcoin è solo l’ultimo passo di un lungo cammino verso la digitalizzazione del sistema finanziario, un processo che promette di superare i numerosi limiti del sistema bancario tradizionale. Oggi, se si desidera trasferire denaro tramite bonifico bancario, ci si può imbattere in ritardi e costi aggiuntivi, un paradosso nell’era digitale in cui viviamo. La questione fondamentale, quindi, diventa non solo se ma anche come e quando sarà possibile implementare una piattaforma globale di pagamento peer-to-peer che sia gratuita e istantanea.

Nel 1999, il premio Nobel Milton Friedman prevedeva l’arrivo di un sistema di pagamento elettronico anonimo e sicuro. Bitcoin sembra aver realizzato questa visione, crescendo esponenzialmente in valore e spingendo le banche centrali a considerare la creazione di forme alternative di contante digitale. Nonostante ciò, l’introduzione di un euro digitale con un limite di possesso di 3000 euro per individuo, come proposto da Fabio Panetta, indica la cautela delle banche centrali nel gestire questa transizione, cercando di evitare un impatto negativo sui meccanismi tradizionali di politica monetaria.

La pressione sulle banche centrali aumenta anche a causa di iniziative di entità private come Facebook che, con il suo progetto di moneta privata, ha sollevato parecchie preoccupazioni in merito alla sovranità monetaria. La resistenza incontrata da questi progetti privati evidenzia quanto sia profondamente radicata la nozione di sovranità monetaria, un principio considerato indiscutibile tanto negli Stati Uniti quanto in Europa.

Questa serie di eventi segna un’epoca in cui la definizione e la gestione del denaro sono sempre più contestate e discusse. Personalità come Czesław Miłosz e Friedrich Hayek hanno criticato l’attuale sistema, suggerendo che la vera libertà economica può emergere solo attraverso la separazione della moneta dallo stato. Questa visione è rafforzata dall’esempio di Bitcoin, che, nonostante le critiche, continua a crescere e a mostrare il potenziale delle criptovalute come alternative legittime ai sistemi monetari controllati centralmente.

Il dibattito si estende oltre i confini nazionali, con paesi come la Cina che esplorano l’utilizzo dello Yuan digitale per rafforzare la sua posizione come moneta di riferimento globale. Questi sviluppi, combinati con l’innovazione incessante nel campo delle criptovalute, potrebbero portare a una revisione completa del sistema finanziario mondiale.

Con il Bitcoin che si propone come un nuovo “oro digitale”, si profila un futuro in cui le monete private basate su riserve in criptovalute potrebbero diventare la norma, influenzando le politiche monetarie e anche le dinamiche geopolitiche globali.

Conclusione

Mentre il mondo finanziario si adatta e reagisce a queste innovazioni, il mercato delle criptovalute, guidato da Bitcoin, offre un esempio eloquente di come la tecnologia possa sfidare e rinnovare strutture economiche consolidate. Con ogni passo in avanti, il panorama finanziario globale sembra avvicinarsi sempre di più a un modello in cui la libertà di scelta e la competizione nel settore monetario giocano un ruolo centrale, delineando nuovi standard per il futuro della finanza e della moneta.

Glossario

1. Bitcoin (BTC): criptovaluta decentralizzata introdotta nel 2009, basata su una tecnologia chiamata blockchain, che consente transazioni sicure e anonime. Ogni transazione è registrata in un registro pubblico e confermata da una rete di computer.

2. Blockchain: tecnologia alla base delle criptovalute che funziona come un registro digitale delle transazioni. Ogni “blocco” di transazioni è collegato al precedente in una “catena”, rendendo il sistema estremamente sicuro e resistente alle modifiche.

3. Exchange Traded Funds (ETF): fondi di investimento che sono quotati in borsa e replicano l’andamento di un indice, un bene o una strategia di investimento. Gli ETF di Bitcoin permettono agli investitori di speculare sull’andamento del prezzo del Bitcoin senza possederlo direttamente.

4. Securities and Exchange Commission (SEC): l’agenzia federale degli Stati Uniti responsabile della regolamentazione e del controllo dei mercati finanziari, inclusi i titoli, gli scambi e le emittenti di titoli.

5. Gary Gensler: presidente della SEC dal 2021, noto per la sua apertura verso la regolamentazione delle criptovalute e delle tecnologie finanziarie innovative.

6. BlackRock e Fidelity: due delle più grandi società di gestione degli investimenti al mondo, coinvolte nell’introduzione degli ETF di Bitcoin.

7. Peer-to-Peer (P2P): un modello di rete in cui ogni partecipante (peer) ha le stesse capacità e ognuno può avviare o completare transazioni direttamente con un altro peer, senza la necessità di un’autorità centrale.

8. Milton Friedman: economista statunitense, vincitore del premio Nobel per l’economia nel 1976, noto per le sue teorie sulla monetarismo e per essere un forte sostenitore della libertà economica.

9. Euro digitale: progetto in esame dalla Banca Centrale Europea che esplora la possibilità di creare una versione digitale dell’euro come complemento alla moneta fisica, per facilitare transazioni più rapide e sicure.

10. Facebook (progetto di moneta privata): riferimento ai tentativi di Facebook (ora Meta Platforms Inc.) di creare una criptovaluta chiamata Libra (poi rinominata Diem), che ha incontrato resistenza da parte dei regolatori globali.

11. Sovranità monetaria: il diritto di uno stato di controllare la propria politica monetaria, inclusa la stampa di moneta e la regolamentazione finanziaria.

12. Friedrich Hayek: economista e filosofo austriaco, premio Nobel per l’economia nel 1974, noto per le sue teorie sul mercato libero e la critica verso il controllo statale dell’economia.

13. Oro digitale: metafora usata per descrivere Bitcoin a causa della sua natura limitata e del suo valore come riserva di valore, simile a come l’oro è stato usato storicamente.

14. Yuan digitale: riferimento agli sforzi della Cina per digitalizzare la sua valuta nazionale, il renminbi, per aumentare la sua capacità di essere usata come moneta di riserva globale e competere con il dollaro americano.

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