Il culto della fragilità: una psicanalisi sociale e la resilienza di Bitcoin
di Ermanno Gnecco Oliva e Tiziana Bradi
Il “culto della fragilità” sta influenzando la nostra società e Bitcoin potrebbe rappresentare un simbolo di resilienza e autonomia, un invito alla crescita personale e alla responsabilità individuale.
Introduzione
Negli ultimi anni, un nuovo fenomeno ha iniziato a trasformare il panorama culturale e sociale: un crescente “culto della fragilità.” Sembra che proteggere le persone dagli inevitabili sconvolgimenti della vita sia diventato un imperativo per molte istituzioni accademiche e mediatiche. Questo articolo esamina il fenomeno da una prospettiva psicanalitica e propone Bitcoin come simbolo di resilienza e indipendenza.
Cosa si intende per “culto della fragilità”?
Negli ambienti accademici e mediatici si è diffusa l’idea che le persone debbano essere protette da ogni forma di difficoltà. Questo atteggiamento, che potrebbe sembrare umanitario, finisce però per trasformarsi in un ostacolo alla crescita. Da un punto di vista psicanalitico, il culto della fragilità rappresenta una regressione: un ritorno a uno stato di dipendenza che rinuncia alla forza e alla resilienza; la famosa “campana di vetro” dove molti dei nostri genitori ci mettevano per proteggerci ma che, inevitabilmente, ci portava ad essere poco preparati per la vita autonoma.
La regressione psicologica e la perdita di resilienza
Secondo Carl Jung, un “sé” maturo deve confrontarsi con la propria “ombra” e affrontare le complessità della realtà. Ma, quando si sceglie la via della dipendenza, si perde l’opportunità di sviluppare una vera forza emotiva. Gli attuali meccanismi di protezione emotiva nelle istituzioni indeboliscono la resilienza sociale, promuovendo un atteggiamento passivo e dipendente.
Bitcoin: un simbolo di antifragilità e autonomia
Al contrario, Bitcoin si erge come simbolo di resilienza e di anti-fragilità. Il suo sistema decentralizzato e libero da garanzie invita chi lo usa a essere responsabile e ad adattarsi alla volatilità. Chi investe in Bitcoin sa che non esistono “zone di comfort”: il valore della criptovaluta è sostenuto dalla responsabilità e dalla forza dei suoi sostenitori.
Come il culto della fragilità limita la crescita personale
Il “culto della fragilità” si basa sull’idea che proteggere le persone sia preferibile che insegnare loro a gestire le difficoltà. Tuttavia, questa protezione eccessiva crea una dipendenza che ostacola la crescita e limita le potenzialità individuali. Bitcoin, al contrario, insegna l’importanza dell’autonomia e invita a un percorso di “psicoterapia dell’autonomia.”
Bitcoin come baluardo di resilienza in un mondo di sensibilità estrema
Mentre la società sembra tendere sempre più verso una protezione emotiva generalizzata, Bitcoin rappresenta un modello alternativo di indipendenza e forza. Non offre protezioni o cuscinetti, ma sprona chi lo utilizza a confrontarsi con la realtà. In un certo senso, Bitcoin è una sfida a riscoprire il nostro coraggio e a crescere nelle avversità.
Conclusione
Nel mondo moderno, dove il culto della fragilità sembra essere diventato la norma, Bitcoin offre una visione alternativa: una visione di resilienza, di indipendenza e di autonomia. La criptovaluta ci invita a crescere, a non cercare rifugi sicuri, a diventare più forti attraverso l’esperienza e la responsabilità. Il confronto con la realtà, con le sue complessità e difficoltà, è essenziale per diventare individui davvero resilienti.
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