L’evoluzione delle cripto-attività ha rivoluzionato il panorama finanziario introducendo nuove sfide per l’inquadramento giuridico e fiscale di attività e diritti che spesso sfuggono alle categorie tradizionali. Prima dell’entrata in vigore della legge di bilancio 2023 la normativa fiscale non forniva una specifica identificazione delle cripto-attività richiedendo l’intervento interpretativo dell’Agenzia delle Entrate in base alle disposizioni fiscali vigenti fino al 31 dicembre 2022.
Con la legge di bilancio 2023, il legislatore ha introdotto una disposizione residuale nell’articolo 67 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) al fine di chiarire il trattamento fiscale dei redditi derivanti dalla detenzione e cessione di cripto-attività.
La categoria dei “Redditi diversi”, in cui rientrano i redditi derivanti dalle cripto-attività, è di natura residuale e comprende redditi che non rientrano in altre categorie specifiche come i redditi di capitale o quelli derivanti da attività professionali o commerciali.
L’obiettivo principale è quello di rendere la normativa fiscale coesa con la diversità di cripto-attività presenti nel panorama finanziario. Questo articolo esplorerà le principali disposizioni introdotte e le implicazioni per i contribuenti.
Il Regime Fiscale delle Cripto-Attività dopo la Legge di Bilancio 2023:
Il legislatore ha introdotto una nuova categoria di redditi diversi; la nuova disposizione stabilisce che le cripto-attività sono una “rappresentazione digitale di valore o di diritti che possono essere trasferiti e memorizzati elettronicamente, utilizzando la tecnologia di registro distribuito o una tecnologia analoga”.
Le attività rientranti in questa definizione coinvolgenti detenzione, rimborso o trasferimento di valori e diritti attraverso tecnologie distribuite, sono soggette a tassazione. Le persone fisiche, enti non commerciali, società semplici, e soggetti non residenti senza stabile organizzazione sono coinvolte con un’aliquota fiscale del 26 per cento per le plusvalenze generate nell’anno fiscale.
La condizione principale è che il reddito non sia conseguente all’esercizio di attività d’impresa, arti o professioni, o al lavoro dipendente. La legge prevede una soglia (franchigia) minima di 2.000 euro complessivamente nel periodo d’imposta per considerare fiscalmente rilevanti le plusvalenze e gli altri proventi derivanti da cripto-attività.
Non è prevista la rilevanza di perdite pertanto, l’eventuale smarrimento o furto delle chiavi private, non comporta una fattispecie fiscalmente rilevante.
Rientrano nella definizione dei proventi da cripto-attività le plusvalenze derivanti da transazioni specifiche di cash-out, tra cui:
- la cessione a pronti (cosiddetta vendita crypto-su-euro);
- Il rimborso o la permuta di cripto-attività (cosiddetta vendita crypto-su-crypto) con diverse caratteristiche e funzioni;
- la cessione a titolo oneroso di utility token;
- l’attività di staking;
- la cessione a “termine” di cripto-valute;
- la cessione di NFT già “emessi”.
Non rientrano dunque i redditi derivanti dagli investment token (o security token) che corrispondano a uno strumento finanziario previsto dalla MiFID II poiché tali token sono considerati strumenti finanziari a tutti gli effetti.
In sintesi, la legge di bilancio 2023 ha fornito una base normativa chiara per il trattamento fiscale delle cripto-attività garantendo certezza ai contribuenti e stabilendo parametri per l’applicazione delle imposte su queste attività in rapida evoluzione.
Aspetti Tecnici per la determinazione della plusvalenza:
La nuova circolare conferma l’uso del metodo LIFO (Last In First Out) per il calcolo della plusvalenza fornendo chiarezza sul cash-out e sulla distinzione tra e-money token e asset reference token.
Per chi non sapesse cos’è il metodo LIFO, si tratta di un metodo contabile fondamentale per calcolare le plusvalenze. Il metodo prevede che, in caso di cash-out, le ultime criptovalute ad essere acquisite siano anche le prime ad essere vendute. Si contrappone ai metodi FIFO (First In First Out) e a quello del prezzo medio, applicati in altri ordinamenti.
Tipologie di Cripto-Attività
Le cripto-attività, anch’esse basate sulla blockchain, possono essere categorizzate in due principali tipologie ciascuna con caratteristiche distintive:
Unbacked Crypto-Assets
Questa categoria comprende cripto-attività che non dispongono di un meccanismo di stabilizzazione ancorato a un’attività di riferimento. Ad esempio, il Bitcoin rientra in questa categoria. Inoltre, si includono le cosiddette “stablecoins algoritmiche” le quali utilizzano algoritmi per regolare la domanda e l’offerta sul mercato, mantenendo così la stabilità del loro valore.
Asset Linked Stablecoins
In questa categoria rientrano cripto-attività garantite da attività sottostanti, come valute ufficiali, crediti, merci, ecc. L’obiettivo di queste cripto-attività è mantenere un valore stabile rispetto a una valuta Fiat (come euro o dollari), a un bene specifico o a un pool o paniere di attività.
Distinzione sulla Base della Funzione Economica
Ulteriori distinzioni delle cripto-attività possono essere effettuate in base alla funzione economica che svolgono. Di seguito sono elencate alcune tipologie principali:
Token di Pagamento
Questi token fungono da mezzi di pagamento per l’acquisto di beni o servizi. Sono anche strumenti finalizzati al trasferimento di denaro e di valori.
Security Token
Questi token rappresentano diritti economici legati all’andamento di un’impresa. Ciò potrebbe includere il diritto di partecipare alla distribuzione dei dividendi futuri e/o diritti amministrativi come il diritto di voto su determinate questioni.
Utility Token
I token di utilità rappresentano diritti legati all’utilizzo di un prodotto o servizio offerto dall’emittente. Ad esempio, potrebbero concedere una licenza per l’utilizzo di un software sviluppato.
Non-Fungible Token (NFT)
Gli NFT rappresentano l’atto di proprietà e il certificato di autenticità di un bene unico che può essere digitale o fisico. A differenza di altre cripto-attività, gli NFT non sono reciprocamente intercambiabili poiché ciascuno rappresenta un bene unico con un valore distintivo.
Questa suddivisione delle cripto-attività sulla base della loro natura e funzione fornisce una comprensione più approfondita delle diverse sfaccettature di questo mondo in continua evoluzione.
Imposte Aggiuntive e Bollo
La disciplina fiscale si estende all’imposta di bollo sui rapporti con cripto-attività prevista al 2 per mille annuo del relativo valore di mercato del portafoglio crypto al 31 Dicembre.
Federico Pacilli: attualmente CEO e fondatore di CryptoBooks e co-fondatore di ROMI Agency. È un imprenditore e appassionato di tecnologia, con una laurea in Banca e Mercati Finanziari. In precedenza ha fondato BaasBox, acquisita da Mexedia (ticker: ALMEX.PA), un’azienda finanziata da venture capital operante nel settore del software per applicazioni mobili.